
Rilancio di Rondanini Salumi, intervista ad Annamaria Bruno
Siamo lieti di riproporre qui l’intervista esclusiva di EFA News ad Annamaria Bruno, amministratore unico del brand. Che, fra le altre cose, permette di capire l’evoluzione degli ultimi tempi della nostra azienda, e ciò su cui punta maggiormente.
Un nuovo sito e nuovi prodotti, Rondanini Salumi si prepara ad affrontare il nuovo anno con un piano di investimenti a lungo termine e il debutto in nuovi mercati. Rodanini è un marchio storico di salumi, nato nel 1925 a Busto Garolfo (Mi) e, in quasi un secolo di vita, ha subito molte trasformazioni. Ha avuto delle difficoltà, ma si è sempre contraddistinta per la capacità di fare ottimi prodotti e per la serietà e la preparazione dei suoi addetti. Nel 2000 l’azienda è acquisita dalla famiglia Cividini di Bergamo, da generazioni impegnata con successo nel settore delle costruzioni e nello sviluppo di importanti operazioni immobiliari. Luca Cividini si appassiona, infatti, alla storia dell’azienda e ne rilancia la gestione. Ora alla guida assieme ai figli c’è Annamaria Bruno, moglie di Luca, che ha assunto il ruolo di amministratrice unica.
In cosa si distingue questa azienda dalle altre?
Non ha mai ceduto alla tentazione di abbassare i livelli qualitativi, e quindi di prezzo delle sue lavorazioni, ma non è mai stata sostenuta da una campagna di valorizzazione del marchio. Rondanini ha quindi come punti di forza la storia, la tradizione e la qualità dei suoi prodotti.
Quale impatto ha avuto trovarsi a gestire un’azienda così lontana dal vostro core business?
Rondanini è entrata tra le attività della famiglia di mio marito circa vent’anni fa e, quando lui è mancato nell’ottobre 2019, i miei figli e io ne abbiamo ereditato proprietà e gestione. Ho assunto la carica di amministratrice unica dell’azienda nel novembre 2019 e ho dedicato il difficile anno appena trascorso a capire cosa volesse dire gestire un salumificio industriale con alle spalle la storia di Rondanini, quali fossero le priorità e cosa potessi aspettarmi io dall’azienda e l’azienda da me.
Quale situazione iniziale avete trovato e quali sono i piani di sviluppo entro i prossimi 5-10 anni?
Appena arrivata in azienda, purtroppo in modo traumatico, ho trovato un po’ di incredulità e smarrimento da parte dei dipendenti, ma anche una grande voglia di fare, di inventare, di rinnovare per superare gli ultimi due anni – coincisi con la malattia di mio marito – nei quali si è lavorato soprattutto conto terzi. Con il direttore di produzione, Davide Biasion, abbiamo fatto una scommessa sul futuro, decidendo di puntare sulla qualità dei nostri prodotti, recuperando le vecchie ricette della signora Maria Saldarini Rondanini, donna coraggiosa, determinata e appassionata che ha fatto crescere l’azienda al punto da essere premiata, nel 1967, con l’onorificenza di Cavaliere dell’ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Cosa ha apportato la nuova gestione?
Abbiamo avviato un piano di investimenti nello stabilimento, assunto una dottoressa tecnologa alimentare per un ancora più rigoroso controllo della qualità e abbiamo messo a punto un nuovo prodotto, le cui vendite dovrebbero cominciare a gennaio 2021, oltre a raffinare, con l’uso delle vecchie ricette riviste alla luce delle esigenze della moderna nutrizione, i nostri prodotti di punta: la Rondinella e il prosciutto cotto. Abbiamo anche rivisto l’immagine aziendale, anche grazie al restyling del sito www.rondaninisalumi.com Nei prossimi anni, vorremmo sviluppare un fatturato a marchio Rondanini rivolto esclusivamente all’Alta Qualità, perché pensiamo sia questo che il consumatore, italiano o straniero che sia, chieda ad un marchio storico come il nostro.
Come pensate di chiudere il 2020?
Con tante speranze! Battute a parte, economicamente si può definire un anno interlocutorio. La pandemia ha colpito anche il nostro settore, facendo crollare gli ordini di mense e ristorazione, parzialmente compensati dall’aumento di quelli della piccola distribuzione. Il fatturato si è attestato più o meno agli stessi livelli del 2019, ma non è sufficiente per raggiungere un pareggio di bilancio. Dato, però, che è il mio primo anno di gestione diretta dell’azienda e che l’orizzonte temporale minimo, per verificare la bontà delle scelte fatte, è di un triennio, non mi spaventa. Una perdita quest’anno era attesa e, in ogni caso, non darà alcun problema di stabilità aziendale perché Rondanini ha un patrimonio netto di tutto rispetto e, soprattutto, ha una compagine sociale che crede nelle sue potenzialità.
Su quali prodotti state puntando?
I nostri prodotti di punta sono salami e prosciutti cotti, seguiti da mortadella, coppa e bresaola. Nel 2021 cercheremo di affermare il Curcotto, un prosciutto cotto Alta Qualità preparato con l’aggiunta di curcuma e anice stellato, spezie con proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e di potenziamento delle difese immunitarie, fondamentali in questo periodo in cui si è presa coscienza di quanto sia importante stare bene. Siamo partiti da Feuerbach, dal principio ‘noi siamo ciò che mangiamo’ e dalla moderna nutraceutica per consentire a un prodotto tradizionale, già di per sé consigliato in qualunque dieta, di aggiungere qualcosa di più per aiutarci a stare meglio ed essere organicamente più forti. Oltre a fare bene, il Curcotto è veramente molto gradevole al palato e vorremmo vederlo abitualmente sulla tavola di molti italiani, compresi gli intolleranti al glutine, perché è garantito dal marchio Spiga Barrata.
Su quali mercati e canali di vendita sarete presenti?
In quest’ultima parte dell’anno è stato messo on line il nuovo sito internet ed entro fine gennaio dovrebbe vedere la luce anche lo shop on line di Rondanini, dove i nostri clienti affezionati e, ci auguriamo, molti altri consumatori che hanno preso l’abitudine di ordinare da casa la spesa di ogni giorno, potranno trovare i nostri salumi in tranci o pre-affettati. Rondanini è attualmente presente sul mercato europeo, specie in Germania, in Belgio e in Francia, sia con il prodotto tradizionale, sia con il biologico. Vorremmo aprirci Oltreoceano, recuperare il mercato inglese e magari farci conoscere anche in Asia. Qualche contatto è stato intrapreso, staremo a vedere.
Quale marketing mix adotterete per rilanciare l’azienda e come comunicherete?
Ci siamo affidati a professionisti seri e di esperienza, perché ci rendiamo perfettamente conto che il mercato non è semplice e che la nostra azienda è come una pietra preziosa allo stato grezzo: solo un bravo intagliatore saprà fare risaltare la sua luce. A noi, cioè a me e ai miei dipendenti, il compito di mantenere un alto standard qualitativo, nel solco della tradizione di chi ha reso grande il marchio Rondanini e di chi ha sempre creduto nelle potenzialità dell’azienda.
Fonte: EFA News
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